di Francesca Aprea
Eppure ti aspettavo
_____________a letto
nel fianco che è una costola
_______che pure è feritoia
tra mura maestre,
e dei maestri l’efferata intransigenza
l’acerba minuzia,
il callo della precisione
________________smorzato dall’infiltrata
________________goccia
____________________nemica
e il capolavoro fu
________________dell’accidente
e dico
impara per imparare
come
____amare per amare
eppure tra il lato e il fronte
porti
___la faccia amara
____________delle fronde
eppure aspetto
il giorno nuovo
nella notte passata
______________eppure aspetto
______________di vedere il tuo profilo ______domani .
Vediamo se dico solo un mucchio di cazzate o se qualche volta ho anche ragione. Mi sapresti fornire una sola valida motivazione che giustifichi la struttura per così dire “scomposta” dei versi del tuo scritto?
La chiave di lettura è la goccia.
Interessante. Bella intuizione (anche se non è nuova). Ti ringrazio per la risposta.
Ma fatevi meno pippe porca troia!
Ma vi rendete conto?
“Eppure ti aspettavo”…è questo il senso di tutto…EPPURE…nonostante tutto!
Grande Franci…
Scusate il tono ma questo è uscito.
Il tuo tono è scusato, grande stronzo testa di cazzo. Come vedi, anche a me esce solo questo.
Ti consiglio di fare molta attenzione…
Solo le gratuite offese che hai lasciato ti possono uscire…e tra l’altro dai commenti che fai e da come rispondi a lecite provocazioni lasci veramente intendere di essere un bambinetto viziato e stupido…il tono che ho usato è al plurale…se rispondi offendedo solo tu, hai una lurida coda di paglia…
Lavati le mani prima di toccare la tastiera per rispondere a me.
No mi degno nè di continuare adesso nè di risponderti in un futuro…
Ah! Ah! Che senso ha dire che il tuo commento era al plurale se l’UNICO a commentare, al di fuori dell’autrice, ero stato io? Fai un po’ d’attenzione anche tu. E, sai, mi sa che sei proprio tu quello che si fa troppe pippe, a questo punto.
questa pazienza infinita che sgocciola tra mura e convinzioni, questa sola forza tenace del “nonostante tutto, io…”.
Molto incisivo l’impara per imparare e subito dopo l’ama per amare (anche se tu hai scritto “amare per amare”, due infiniti che possono significare mille altre cose, qui)
E’ una potenza – questa alterità che tracci e tracci molto bene – che potrebbe diventare atto-uragano. Atto senza argini.
Molto, molto bella, Francesca.
Mi è piaciuta molto.
Un caro saluto,
AnnaR.