CANNE AL VENTO (1913) di Grazia Deledda

Canne al Vento

di Valentina Fiori

Questo romanzo è quello più tradotto e letto della Deledda e contribuì in modo significativo a guadagnarle quella stima che nel 1926 le procurò il Premio Nobel per la letteratura.
Canne al vento è la storia delle sorelle Pintor, Esther, Ruth e Noemi che vivono sole con il loro devoto servo Efix. Di nobiltà antica e ormai decaduta, le tre sorelle godono del suo servizio da vent’anni, da quando cioè è morto il padre, Don Zame, che più di vent’anni prima si scoprirà essere stato ucciso accidentalmente dal servo per proteggere la fuga di Lia, la più piccola delle sorelle Pintor. Così per vent’anni nella casa Pintor non accade nulla. Efix è la prova della nobiltà passata delle sue padrone ed egli sente il dovere di proteggerle, e di preservare la morale e in questo modo è come se volesse espiare l’uccisione di Don Zame.
L’equilibrio viene rotto dall’arrivo di Giacinto, il figlio di Lia, il bel giovane gira spavaldo per il paese, esibendo una sicurezza che gli deriva dall’ingenuità. In tutto ciò emerge una passione segreta e forte; l’amore di Noemi per il nipote, si tratta di un sentimento che neppure lei è in grado di riconoscere, che riaffiorerà piano piano nelle pagine del romanzo. Giacinto a sua volta si innamorerà di una ragazza povera che poi sposerà e la zia sposerà un ricco parente salvando la famiglia dal tracollo economico.
Il dramma umano dei personaggi ruota intorno alla figura del servo Efix resa particolarmente vivida dalla penna dell’autrice. Efix epicamente vive una vita da santo, alla ricerca dell’espiazione suprema. Come un eroe omerico, come un dannato di Dostoevskij, come i poveri predestinati di Garcìa Marquez, Efix è un’immagine della sofferenza, sempre uguale e sempre immobile nel tempo.
Canne al vento si trova al centro dell’opera della Deledda e può essere considerato un grande contenitore di tutti gli elementi deleddiani:
– La Sardegna, come terra che da vita dura e lavoro e la Sardegna incontaminata e arcaica.
– L’amore, un amore dai connotati travolgenti che essendo chiuso nell’immobile società contadina, è esposto al peccato, all’incesto, e da una parte è eros vivo e fiammeggiante con tutte le conseguenze immaginabili e dall’altro è un eros negato che si trasforma in odio trascinandosi in vendette lunghe una vita.
– la ricerca della pace ineriore, della dignità morale, della espiazione del peccato; questo senz’altro predominante nei confronti degli altri.

[Chi volesse leggere una trattazione più generale dell’opera deleddiana può farlo qui]

20 commenti

  1. Silvana F. · · Rispondi

    Mi piace il tuo desiderio e il tuo modo di svelare agli altri la forza e l’intensità di Grazia Deledda.

  2. Cara Valentina
    grazie ancora per queste tue informazioni sulla vita e sulle opere di una grande scrittrice ingiustamente dimenticata e forse volutamente messa in disparte.
    Un abbraccio, G.

  3. Luigi Cicala · · Rispondi

    Cara Valentina,
    leggerti è un piacere. Ma soprattutto è un piacere ritrovare intatta la tua forte e delicata sensibilità !
    Continua così.
    Un abbraccio Luigi

  4. Renzo Soro · · Rispondi

    Cara Valentina, ho apprezzato il tuo intervento su Canne al Vento. Mi farebbe piacere farti omaggio dell’ultima pubblicazione del Comune di Galtellì dal titolo “Canne al vento e i racconti su Galte”, pubblicato dalla Illisso e con un saggio critico di Ugo Collu.
    Saluti
    Renzo Soro
    Sindaco di Galtellì

  5. Cara Valentina, ti abbiamo portato fortuna! è intervenuto anche il nostro sindaco che legge assiduamente il blog amogalte! anche se ultimamente non trova il tempo per scriverci! una mezza frase anche ai tuoi concittadini potevi concederla! scherzi a parte, dovresti visitare il paese e toccare con mano quanto ancora la Deledda viva in quest’antico borgo. Ti aspettiamo!

  6. mi accodo anche io a ringraziarti per queste informazioni molto utili su Grazia Deledda.
    Io porto Canne al vento per gli orali ad italiano agli esami di stato….spero mi porti fortuna…..
    ciao a tutti….

  7. Mi fa molto piacere che c’è ancora qualcuno che porta la Deledda agli esami, da parte di tutti noi un grosso in bocca al lupo.

  8. Ho saputo che su Radiotre alle 9.30 al programma Ad alta voce, questo mese leggono Canne al vento.
    Buon ascolto a tutti.

  9. Abbiamo appena creato l’audiolibro di “Canne al Vento”, per tutti coloro che amano Grazia Deledda o sono curiosi di conoscere la sua opera. Vi accompagnerà la voce di Silvia Cecchini e la musica di Maurizio Puxeddu con il brano di launeddas “Cecilia”. Vi auguriamo buon ascolto, gli Ascoltalibri. (www.ascoltalibri.it)

  10. Ma quand’è che la smettete di romperci i coglioni con questa Grazia Deledda? Grazie!

  11. Prendo atto del tuo disappunto, ma mi farebbe piacere che tu lo motivassi. In ogni caso grazie per l’interessamento.

  12. MI dispiace davvero molto che certe persone come lei, sorighe, non apprezzino la letteratura, che è una delle arti più belle e sublimi. Da secoli tutti i poeti e gli scrittori hanno cercato di donarci questa magia, ognuno a modo proprio, ma, se anche un autore può non piacerci personalmente, si può comunque cercare di capire come mai gli altri lo apprezzino. Eh, chissà??? Potremmo anche scoprire qualcosa di nuovo e che prima avevamo sottovalutato.

  13. Anonimo · · Rispondi

    E ILRIASSUNTO DOVE E

  14. Qual è il rapporto tra il romanzo (Canne al Vento) e il ragazzo randagio?

  15. ho letto con grande interesse, “la via del male” della Deledda. bellissimo, con una capacità descrittiva fuori dal comune. grande scrittice che ha dato vero lustro al nostro Paese.

  16. non capisco niente! breve riassunto??

  17. a me invece mi piace molto l opera “EDERA”……=)

  18. Anonimo · · Rispondi

    io ho letto il libro canne al Vento e lo sto traducendo in inglese

  19. Anonimo · · Rispondi

    il romanzo canne al vento è bello e parla di un servo delle dame Pintor e la vita di quel paese.

  20. spd0rugèseù

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